RISTRUTTURAZIONE INTEGRALE VILLA e GIARDINO_progetto completato 2016-2019
House Cyclope nasce dal desiderio di una coppia che ha posto QUALITA' e BELLEZZA al centro del suo progetto di vita: relazioni, luoghi, mete dei numerosissimi viaggi, sempre alla ricerca di questi due pilastri fondamentali. Ma questo non è l'unico binomio alla base del progetto: le due esigenze apparentemente opposte ed inconciliabili -quella "isolata e contemplativa" e quella "dinamica e urbana"- che caratterizzano la vita e la personalità dei clienti, nel progetto House Cyclope, trovano la propria sintesi realizzandosi alla perfezione.
Un'isola di pace e silenzio, con vedute profonde spiazzanti, a quindici minuti dalla città, rendono Cyclope un edificio unico e titanico. La FORZA e l' UNICITA' del SITO hanno informato il progetto alle radici, ed in ogni suo dettaglio. Ci troviamo nello splendido paesaggio agricolo collinare etneo, alle spalle della Costa rocciosa delle Aci, di fronte alla riserva Marina Protetta dei Faraglioni di Acitrezza e al possente maniero normanno di Acicastello. Tutto, in questo luogo, è segnato dalla presenza vibrante della PIETRA LAVICA, dal suo passaggio e dalle forme piene e vuote che ha generato, scomparendo fra la vegetazione per poi riaffiora in ogni dove, fino a raggiungere la costa e sprofondare nel blu, da cui poi riemerge nelle iconiche ed inconfondibili sagome dei Faraglioni e del Castello Normanno.
Il progetto vede il totale e radicale restauro di due corpi di fabbrica preesistenti e degli spazi esterni, giardino e terrazze, che li circondano sino al design di arredi e luci. I due volumi sono arroccati su un imponente sperone di lava che domina il piccolo borgo agricolo circostante generando drammatici salti di quota, affioramenti ed ingrottamenti tipici delle colate laviche etnee, tutti elementi attorno ai quali è stato letteralmente cucito il progetto. Uno dei due volumi racconta a voce forte e chiara la storia del luogo: tipico edificio agricolo, di piccole dimensioni, interamente costruito in pietra lavica portante, con tetto a falde in legno e tegole di coppo siciliano, ed una splendida trabeazione sommitale, anch’essa in conci di cotto siciliano. Come tanti altri volumi analoghi, sparsi sul territorio etneo, un tempo dedicati esclusivamente al ricovero di attrezzi ed ai raccolti della zona, è stato poi convertito alla funzione abitativa ed ampliato con l’AGGIUNTA di un voluminoso corpo di fabbrica in cemento armato a tre elevazioni fuori terra.
I due edifici, nel progetto originario, dissimulavano la propria genesi e storia mediante la scelta della falsificazione “manieristica” nel corpo aggiunto: archi, finte cornici, pilastrini e altri elementi decorativi vernacolari, caratterizzavano l'edificio in cemento armato, dissimulandone totalmente la vera natura e datazione. Il progetto parte dall'intento opposto, ovvero "rimettere ordine e chiarezza": storia, materiali, strutture, forme, nel progetto mirano a rendere giustizia alle preesistenze, dichiarando apertamente datazione e sostanza di quanto aggiunto in epoca recente in un intento filologico basato sul principio dell'onestà intellettuale.
Gli IMBOTTI degli infissi esterni sono uno degli elementi fondamentali dei progetto che “ricuce” sia i due edifici di epoche diverse tra loro, che gli stessi con il paesaggio circostante, sia prossimo che distante.
Nel corpo di fabbrica di datazione contemporanea, l’imbotte è utilizzato come una FENDITURA in acciao corten, che taglia le murature perimetrali e le attraversa sottolineandone lo spessore, enfatizzando la connessione fra interno ed esterno e creando dei tableau vivent che talvolta sono da osservare e, nel caso dei bowindow, diventano veri e propri spazi da abitare in bilico fra casa e paesaggio,
Nell'edificio rurale, il tema rimane lo stesso ma si declina diversamente: nessuna delle bucature esistenti viene alterata nella forma e nella dimensione, nel rispetto del loro rigore formale che appare perfetto esattamente così come è. La sarcitura qui è demandata di nuovo all'utilizzo dello stesso materiale, l'acciaio corten, ma concretizza mediante l'applicazione di una cuffia che ricopre le cornici ad arco ribassato degli infissi. La sagoma ne viene così sottolineata e ripulita, rendendo possibile ed aperto in dialogo contemporaneo fra questi elementi, accomunati dalla funzione ma tanto distanti nel tempo.
Ulteriore elemento forte e deciso nella cifra stilistica dell'intervento sul copro di fabbrica in cemento è la scelta, solo per il piano terra, di un RIVESTIMENTO DECORATIVO a doghe orizzontali in legno Accoya, essenza acetilata, atossica e riciclabile 1l 100%. Due gli intenti della scelta: uno di ordine compositivo legato alla volontà di SPEZZARE OTTICAMENTE la MASSA VERTICALE del volume prospiciente l'ingresso principale che non gode di una sufficiente prospettiva di approccio, cosa che lo che lo rende piuttosto duro ed incombente. Ed uno di ordine estetico-poetico, che vuole rappresentare il tronco ligneo della casa ed il suo radicamento al luogo, attraverso la morbidezza ed il calore della texture del materiale.
Il terzo MATERIALE GUIDA del progetto è il COCCIOPESTO che viene utilizzato di nuovo come "collante" per tutte le superfici orizzontali degli spazi esterni e del bordo piscina. Vengono accuratamente scelti e dosati tipologia, colore e texture degli inerti, mettendo insieme gli "ingredienti" del luogo: il cotto siciliano, già presente in una delle terrazze, e che si è scelto di mantenere, nella copertura, nella trabeazione, nelle copertine dei muretti perimetrali sulle scale esterne. E la pietra lavica, in quantità minore, dosata in modo da ottenere una cromia calda e rosata che mostrasse però al suo interno la presenza dei piccoli frammenti lapidei.